Ambone

AMBONE

 

Il termine AMBONE deriva dal verbo greco "ana-baino" che significa salire, e dal latino "ambiendo" poiché circonda e cinge come uno scudo chi vi entra. E' il luogo dell'annuncio pasquale. Nel primo giardino fu annunziata la condanna seguita dalla promessa, nel secondo giardino risuonò il compimento della stessa promessa. E' allora proprio in quel luogo che si innalza la croce gloriosa del signore, risorto e vincitore sulla morte, come vessillo di vittoria.

 

Nello spazio liturgico grande rilievo assume l'ambone, che non è un leggio o un mobile, ma un "luogo elevato, stabile, ben curato e opportunamente decoroso che risponda assieme alla dignità della Parola di Dio… e sia adatto il meglio possibile a facilitare l'ascolto e l'attenzione dei fedeli…Si deve per tanto far si che, secondo la struttura di ogni singola chiesa, l'ambone si armonizzi architettonicamente e spazialmente con l'altare".

Tale disposizione armonica sottolinea non solo la ritrovata importanza di Dio, ma l'intima connessione dinamica tra la parola e l'eucaristia.

Senza la Parola divina che suscita e nutre la fede, non è possibile nessuna celebrazione sacramentale.Ciò che la Parola annunzia e promette trova compimento nel sacramento,

pane di vita non è solo l'eucaristia, ma anche la Parola proclamata, con cui il Signore nutre il suo popolo.

La preghiera liturgica sostiene questa convinzione ecclesiale: "Signore, nutri la nostra fede con la tua parola…"(Coll. II Dom. Quaresima); "Signore, che nutrie rinnovi i tuoi fedeli alla mensa della parola e del pane di vita…"(oraz. Post-                                comm. XXIII Dom.).             

 

 

 

Il termine AMBONE deriva dal verbo greco "ana-baino" che significa salire, e dal latino "ambiendo" poiché circonda e cinge come uno scudo chi vi entra. E' il luogo dell'annuncio pasquale. Nel primo giardino fu annunziata la condanna seguita dalla promessa, nel secondo giardino risuonò il compimento della stessa promessa. E' allora proprio in quel luogo che si innalza la croce gloriosa del signore, risorto e vincitore sulla morte, come vessillo di vittoria.